Un ampio studio pubblicato sulla rivista Political Psychology suggerisce che il legame tra le credenze del complotto e la religiosità è radicato nelle analogie cognitive tra le due suddette convinzioni. I risultati complessivi suggeriscono che le persone con una maggiore propensione alla cospirazione tendono ad essere più religiose, e questo è probabilmente determinato dalla sovrapposizione di visioni del mondo, sia a livello ideologico che politico.
Credere nel complotto ed essere religiosi: un modo per semplificare e reinterpretare un mondo che spaventa?
I ricercatori hanno notato le somiglianze tra la religione e le caratteristiche delle teorie della cospirazione, ma la natura di questa sovrapposizione è ancora non definita. Alcuni ricercatori hanno suggerito che le due convinzioni soddisfano bisogni psicologici simili, come la moralità, l’appartenenza e il senso di controllo. Altri suggeriscono che le credenze condividono stili cognitivi, con ambedue che alludono a forze invisibili in gioco e propongono “le anomalie come punti di partenza esplicativi“.
“Diverse somiglianze sono state notate tra la religiosità e il credere alle teorie del complotto: entrambe suggeriscono che nel mondo c’è più di quanto sia visibile, entrambe promettono di affrontare bisogni simili come quello di capire il mondo, ed entrambe tendono a parlare a simili orientamenti politici. Ma non risultava chiaro cosa significassero empiricamente questi parallelismi nella loro relazione. Potrebbero servire come dei surrogati o come complementi l’uno per l’altro“, ha spiegato l’autore dello studio Marius Frenken, ricercatore presso la Johannes Gutenberg-University Mainz.
Frenken e colleghi hanno voluto considerare quale di queste teorie fosse più accurata, esplorando la correlazione tra il credere nelle cospirazioni e la religiosità. Se le due ideologie soddisfano bisogni simili, si dovrebbe trovare una correlazione negativa, poiché ci si aspetterebbe che la gente appoggi l’una o l’altra. Ma se la religiosità e la credenza nelle cospirazioni condividono delle caratteristiche cognitive, si dovrebbe trovare una correlazione positiva, poiché le persone che credono in una dovrebbero essere più propense a credere anche nell’altra.
Teoria del complotto e religione: come è stato condotto lo studio
I ricercatori hanno anzitutto condotto una meta-analisi degli studi pregressi che riportavano relazioni tra mentalità cospirativa e religiosità o specifiche credenze cospirative e religiosità. Sebbene la maggior parte dei campioni fossero basati negli Stati Uniti, l’analisi ha incluso anche campioni non cristiani provenienti da Iran e Turchia. I dati hanno rivelato una significativa correlazione positiva tra la religiosità e la mentalità complottista e una correlazione leggermente più forte tra la religiosità e la tendenza a sostenere specifiche credenze cospirative.
Successivamente, i ricercatori hanno condotto una serie di studi di follow-up. I dati di due campioni statunitensi hanno rivelato delle correlazioni positive tra la religiosità e la mentalità cospirativa e la religiosità e specifiche credenze cospirative. In particolare, questi effetti diminuivano sostanzialmente quando si controllavano le credenze politiche, suggerendo che le relazioni tra religiosità e credenze cospirative erano in gran parte guidate da ideologie politiche in comune.
“La relazione tra la religiosità e l’approvazione delle teorie del complotto è politicamente carica“, ha detto Frenken. “Molte teorie del complotto parlano alla destra politica e la religiosità è in molti paesi più pronunciata nello spettro politico di destra. Queste sovrapposizioni con l’orientamento politico potrebbero spiegare perché la religiosità e le credenze cospirative sono spesso tra loro associate“.
Tuttavia, analisi separate dei dati tedeschi e polacchi hanno rivelato correlazioni negative tra la religiosità e la mentalità cospirativa. Invece i dati polacchi hanno rivelato una relazione positiva tra la religiosità e la credenza in specifiche teorie del complotto. Simile al campione statunitense, la forza della relazione è diminuita e non era più significativa dopo aver controllato l’orientamento politico.
Risultati dell’analisi della correlazione tra la religiosità e il complottismo
Gli autori affermano che i risultati sono ampiamente in linea con l’ipotesi che la religiosità e l’approvazione delle teorie del complotto condividano caratteristiche cognitive simili. “Le correlazioni positive suggeriscono che le somiglianze nello stile cognitivo ed esplicativo, come il supporre poteri nascosti dietro gli eventi, si riferiscono alle stesse persone e dominano la relazione tra approvazione delle teorie del complotto e della religiosità“, hanno scritto Frenken e colleghi nel loro studio.
I risultati suggeriscono inoltre che questo è particolarmente vero negli Stati Uniti, dove la religiosità e le convinzioni cospirazioniste sembrano essere particolarmente intrecciate con le convinzioni politiche. “Abbiamo osservato differenze culturali per quanto riguarda il ruolo della religione“, ha detto Frenken. “Quando c’è una tendenza generale a sospettare forze occulte in gioco tra le persone religiose negli Stati Uniti, questa tendenza risulta ridotta nei paesi europei esaminati“.
Ma “la religiosità non dovrebbe essere confusa con la spiritualità o le credenze soprannaturali, poiché è più istituzionalizzata e costituisce piuttosto un fenomeno tradizionale”, ha notato Frenken. “La spiritualità e le credenze soprannaturali sono fortemente correlate con le credenze cospirative senza sovrapposizioni politiche”.
Una limitazione dello studio è che ha esaminato principalmente campioni cristiani, e i risultati potrebbero non essere generalizzati ad altre religioni. “E come sempre negli studi correlazionali, le direzioni causali delle associazioni richiedono ulteriori ricerche“, ha concluso Frenken.
Lo studio
- “On the Relation Between Religiosity and the Endorsement of Conspiracy Theories: The Role of Political Orientation”, Marius Frenken, Michał Bilewicz, Roland Imhoff.
DOI: 10.1111/pops.12822
Crediti immagini: jcomp