La modestia si riferisce alla tendenza a sotto-rappresentare le proprie capacità e/o qualità positive e farlo in favore degli altri. È interessante notare che, mentre la letteratura psicologica ha stabilito che l’auto-miglioramento e le illusioni positive su se stessi promuovono il benessere, alcune ricerche suggeriscono che anche la modestia può migliorare il benessere.
Gran parte della ricerca sul tema della modestia è stata condotta tra le culture occidentali, ma gli autori dello studio, Chuhua Zheng e Yanhong Wu, suggeriscono che tale caratteristica possa essere particolarmente significativa nelle culture asiatiche.
In Cina l’armonia interpersonale è ampiamente valutata, e la modestia potrebbe quindi essere particolarmente importante per il benessere del popolo cinese. Zheng e Wu miravano a studiare la relazione tra modestia e benessere in un campione cinese, concentrandosi inoltre sull’autostima e sull’intelligenza emotiva come possibili fattori di mediazione.
Caratteristiche dello studio sulla modestia e l’eventuale connessione con il benessere soggettivo
È stato condotto uno studio che ha coinvolto 500 studenti cinesi tra i 18-49 anni che hanno completato dei questionari. Tutti i partecipanti hanno completato la Modest Behaviour Scale e la Emotional Intelligence Scale che misura “la misura in cui i partecipanti percepiscono, comprendono, regolano e utilizzano le emozioni sia nel sé che negli altri“. Hanno inoltre completato la scala dell’autostima di Rosenberg (Rosenberg Self-esteem Scale), l’indice di benessere (Index of Well-Being) e il questionario della depressione di Beck (Beck Depression Inventory).
I risultati hanno mostrato che un alto livello di modestia era associato a una maggiore intelligenza emotiva, autostima e benessere soggettivo, ma a una depressione più bassa. Inoltre, sia l’intensificazione dell’intelligenza emotiva sia la maggiore autostima erano associate a un maggiore benessere soggettivo e a una depressione più bassa.
L’analisi della mediazione ha permesso ai ricercatori di esaminare gli effetti indiretti che potrebbero spiegare la relazione tra modestia e benessere. Come previsto dai ricercatori, i risultati hanno mostrato che l’intelligenza emotiva e l’autostima hanno mediato l’associazione tra modestia e benessere – e in una sequenza specifica.
“In altre parole“, spiegano gli autori, “la modestia prevedeva un aumento dell’intelligenza emotiva (. = .43, CI [.35, .51]), che prevedeva l’autostima (. = .55, CI [.46, .63 ]) e, a sua volta, ha previsto anche un maggiore benessere soggettivo“.
Questa scoperta suggerisce che la modestia aumenta l’intelligenza emotiva e l’autostima, portando a un maggiore benessere e una minore suscettibilità alla depressione.
I ricercatori offrono una spiegazione del perché la modestia ha predetto positivamente il benessere e ha predetto negativamente la depressione. Dicono: “Poiché la modestia è sempre stata considerata un’importante norma sociale nelle culture dell’Asia orientale come Cina, Giappone e Corea, obbedire alla norma della modestia può far sentire bene gli asiatici orientali con se stessi, portando a un alto livello di autostima“.
Inoltre, l’intelligenza emotiva è emersa come mediatore indipendente tra modestia e depressione. Gli autori suggeriscono che tattiche modeste e di auto-presentazione potrebbero aiutare gli individui a regolare meglio i loro bisogni emotivi, lasciandoli più attrezzati per far fronte alle esperienze negative.
Lo studio si è concentrato su un campione cinese, quindi questi risultati non possono essere generalizzati ad altre culture. Tuttavia, lo studio suggerisce che “la modestia può funzionare come una strategia importante per stabilire e mantenere il benessere” e che sessioni di psicoterapia incentrate sulla promozione della modestia possono aiutare a migliorare il benessere e ridurre la depressione.
Lo studio
- “The More Modest You are, the Happier You are: The Mediating Roles of Emotional Intelligence and Self‑esteem”, Chuhua Zheng, Yanhong Wu.
J Happiness Stud 21, 1603–1615 (2020).
DOI:10.1007/s10902-019-00144-4
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